La Serie A non se la passa bene dal punto di vista economico, è ormai acclarato. La mancanza di competitività in Europa e la perdita di posizioni nel ranking Uefa, non hanno di certo aiutato ad aumentare l’appeal di un campionato che sta fortemente accusando l’avversa congiuntura internazionale dalla quale non sembra salvarsi proprio nessuno. Uno dei pochi dati che continuava a far ben sperare, erano le presenze dei tifosi allo stadio, che nonostante la crisi continuavano tutto sommato a ‘reggere’ . Ora però, non giungono buone nuove dagli ultimi dati Siae, che ha reso note le cifre relative ai ricavi derivanti dagli spettacoli in Italia nel 2012.
Concentrandosi nello specifico sulle partite di calcio, il dato fa registrare un calo del 2,03 per cento nel 2012 rispetto al 2011. In controtendenza rispetto agli altri sport da stadio (che chiudono il 2012 con un incoraggiante +3,81 per cento), il movimento pallonaro italiano preoccupa gli analisti e i presidenti che con i ricavi degli stadi, devono comunque andare a coprire alcune voci di spesa. L’unico club a registrare un dato opposto alla tendenza, è la Juventus, che nel 2012 ha incassato in totale 58,326 milioni di euro chiudendo con un netto segno positivo.
Negativi anche i dati provenienti dai botteghini (biglietti più abbonamenti): il calcio fa segnare un -4,37 per cento, contro il +7,16 degli altri sport di squadra. Il pallone, però, primeggia nel volume d’affari, grazie alla presenza di pubblicità, sponsor e soprattutto alla ricca torta dei diritti TV. Il calcio, copre così il 27,32 per cento del volume d’affari dell’intero movimento sportivo italiano, generando nel 2012 ben 1549 milioni di euro, +3,37 per cento, rispetto al dato generale -0,52.
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